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Cassazione: prova del rischio specifico

Con nota della dott.ssa Emilia Barbati.

 

Con ordinanza n. 1269 del 17 gennaio 2022, la Corte di Cassazione ha affermato che “il concetto di specificità del rischio va inteso nel senso che incombe al lavoratore che lamenti di aver subito, a causa dell’attività lavorativa svolta, un danno alla salute, l’onere di allegare e provare, oltre all’esistenza di tale danno, la nocività dell’ambiente di lavoro, nonché il nesso* tra l’una e l’altra e solo se il lavoratore abbia fornito tale prova sussiste per il datore di lavoro l’onere di provare di avere adottato tutte le cautele necessarie ad impedire il verificarsi del danno e che l’infortunio o la malattia del dipendente non è ricollegabile all’inosservanza di tali obblighi”.

 

Fonte: dottrinalavoro

 

Nota:

si tratta del nesso causale cioè il collegamento tra fatto (lavoro) ed evento (malattia). In pratica, sarà il lavoratore a dover provare il collegamento tra fatto ed evento, se sostiene di aver subìto un danno da lavoro, nonché provare:

  • il danno
  • la nocività dell’ambiente di lavoro

Solo a seguito di ciò, il datore di lavoro (DDL), dovrà dimostrare quanto previsto dall’art. 2087 del codice civile: aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno e, che quanto accaduto al lavoratore, non derivi, quindi, da inosservanze del primo.

 




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